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Flo.Car: il panificio che viaggia in italia 1024 1024 Molise Eccellenze

Flo.Car: il panificio che viaggia in italia

Dall’intuizione della giovane coppia “Flo” Emiddio Florio e “Car” Santina Carosone, nel 1990 nasce a Pietracupa (CB) il panificio e biscottificio “Flo.Car”. “Fino al 2003 l’azienda e stata a conduzione familiare con non più di 4 o 5 collaboratori. Adesso l’organico conta ben 20 figure tra panificatori e autisti”.

Una squadra che ogni giorno varca i confini regionali per esportare i sapori del Molise. “Ogni giorno con il nostro pane e la nostra pasticceria secca ci spingiamo fino all’Abruzzo con un totale di 40 punti vendita, toccando, addirittura a Porto Recanati, nelle basse Marche. Invece, per i prodotti a lunga scadenza, ci diramiamo in tutto lo stivale arrivando anche in Sardegna da circa 4 mesi”.

Una scelta quella di rimanere a Pietracupa che rende onore non solo alle radici, ma che risponde anche ad esigenze strettamente pratiche: “Pietracupa è un punto strategico perché si trova a pochi km sia dalla Bifernina che dalla Trignina e permette di raggiungere l’autostrada in modo agevole. Siamo a 20 km da Campobasso, 30 da Isernia e 50 da Vasto”.

Il segreto di tanta strada è sicuramente l’utilizzo di materie prime locali e metodi di lavorazione prettamente artigianali: “Siamo rimasti degli artigiani, nonostante produciamo diversi quintali di pane ogni giorno con una produzione a ciclo continuo h24. La nostra artigianalità risiede soprattutto nell’impasto con una cottura che va da 5 a 5 ore e mezza. Non usiamo, inoltre, celle a ciclo continuo di lievitazione o spezzatrici, ma il processo è completamente artigianale con la lavorazione a mano”.

Un modus operandi che ha permesso a Flo.Car di ricevere anche un riconoscimento per le Eccellenze Italiane.

Per saperne di più: Flo.Car

COLLE TINTO: UN VINO TRA PASSIONE E TRADIZIONE FAMILIARE 1024 683 Molise Eccellenze

COLLE TINTO: UN VINO TRA PASSIONE E TRADIZIONE FAMILIARE

Sulle verdi colline di Castropignano, nel 2017, nasce l’azienda vitivinicola “Colle Tinto” con un unico scopo: quello di produrre esclusivamente la Tintilia, vino autoctono del Molise. “In realtà, la storia di Colle Tinto affonda le radici in una storia familiare, cominciata agli inizi del Novecento, fatta di lavoro e passione per la produzione di uva e vino di qualità, rispettando ambiente e territorio e affiancando sistemi di produzione tradizionali alle tecnologie moderne”. La missione dell’azienda è stata, fin da principio, quella di recuperare un’antica coltura tradizionale, che in passato era stata abbandonata per essere sostituita da vitigni di minore pregio, ma maggiore resa.

Una produzione che ben si sposa con la zona in cui nasce l’azienda, poiché si tratta di un’area particolarmente vocata alla produzione del vino Tintilia. “La nostra visione è quella di declinare la qualità del vino secondo l’esperienza contadina acquisita negli anni e in accordo con le più recenti tecnologie e studi sulla viticoltura”.

Naturalmente, il nome dell’azienda è un richiamo originalissimo al nome del prodotto Tintilia, nonché alla sua collocazione territoriale.

Il segreto della bontà e dell’alta qualità risiede in un attento e processo produttivo altamente qualificato: in particolare, “l’attenta potatura, la scelta delle gemme, il giusto distanziamento tra i grappoli verdi e il diradamento delle foglie permettono di ottenere uve con una perfetta maturazione, raccolte a mano solo dopo un accurato monitoraggio del grado zuccherino”. Ovviamente, il Vino rosso doc è ottenuto esclusivamente da uve Tintilia.

La speranza di quest’azienda, dalle antiche radici, ma ancora molto giovane, è quella di continuare a crescere: “Ci piacerebbe affermarci come una delle attività più importanti a livello regionale per la produzione di vini di qualità. Inoltre, ci auguriamo di riuscire ad organizzare in futuro eventi promozionali, come ad esempio tour guidati per clienti con immancabile degustazione del prodotto”.

Un’azienda che nasce, dunque, dalla passione e dalla tradizione familiare, con l’instancabile volontà di puntare sempre più al massimo.

Per saperne di più: Il Colle Tinto

La Pasqua enogastronomica dei molisani 1024 769 Molise Eccellenze

La Pasqua enogastronomica dei molisani

A Natale con i tuoi, a Pasqua con chi vuoi! Ma sempre nel rispetto della tradizione, soprattutto quella enogastronomica. E in Molise, la festa della Resurrezione è davvero un piacere per il palato. Infatti, sono tanti i piatti tipici che vengono preparati con cura a partire da diversi giorni prima del Triduo pasquale. Andiamo a scoprirne 4.

Agnello, cacio e uovo

Si tratta di un piatto che esprime a pieno lo spirito della Pasqua: l’agnello rappresenta il sacrificio di Gesù nel farsi crocifiggere per salvare l’umanità; l’uovo, invece, indica la vita, ossia la Resurrezione. Il suo significato rende questo spezzatino di agnello, arricchito con uova sbattute e pecorino grattugiato, un piatto immancabile in molte tavole molisane.

Frittatona di Pasqua

In Molise è possibile anche realizzare frittate di 100 uova! Sì, avete letto bene. Nella lista dei piatti tipici pasquali molisani, c’è anche la Frittatona da preparare il pomeriggio del Sabato Santo e consumare il giorno di Pasqua. Si tratta di un’usanza diffusa in molti paesi del Molise, anche se, ogni comune adotta delle piccole varianti per quanto riguarda gli ingredienti da adoperare. In genere, non mancano i fegatelli di agnello e il pecorino, ma, in alternativa, è possibile utilizzare la salsiccia tagliata a cubetti e il parmigiano. Il piatto, simbolo di ricchezza familiare e generosità, è anche protagonista di una sagra che si svolge a Montaquila il 30 aprile e il 1° maggio.

Fiadoni salati e dolci

I Fiadoni – detti anche Casciatelli – sono davvero un must della Pasqua enogastronomica molisana. Si tratta di piccoli panzerotti ripieni di uova e formaggio oppure, nella versione dolce, di ricotta.

La pigna

La Pigna, simbolo della morte e Resurrezione di Gesù, è forse il dolce più tipico della tradizione pasquale molisana. È una sorta di panettone a lievitazione lenta, generalmente aromatizzato all’anice e ricoperto da una glassa di zucchero. A differenziare la Pigna molisana dalle altre del centro-sud Italia è l’aggiunta di patate lesse, che rendono l’impasto più soffice.