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Primo Sole: l’azienda agricola a servizio della natura 960 720 Molise Eccellenze

Primo Sole: l’azienda agricola a servizio della natura

“Coltiviamo con amore i nostri campi e lavoriamo solo ciò che la natura ci offre, con metodiche artigianali e nel pieno rispetto del territorio”. È questa la missione dell’azienda agricola “Primo Sole”: sita sulle verdi colline molisane, nell’agro di Montagano, l’attività si occupa della produzione e della trasformazione di prodotti dell’agricoltura, quali ortaggi, legumi e cereali. Nel marzo 2016 Nadin e Francesco, moglie e marito, decidono di prendere le redini della già avviata azienda a conduzione familiare: “Delle antiche tradizioni conserviamo le modalità di coltivazione, senza trascurare, al contempo, scelte innovative, come quella di convertire l’azienda da convenzionale a Biologica. Inoltre, abbiamo spostato le coltivazioni da esclusive di cereali a promiscue di ortaggi, legumi e cerali. Ovviamente, utilizziamo soltanto fitofarmaci consentiti nell’ambito Bio”. Un vero e proprio passo avanti per il territorio molisano, completamente incontaminato proprio per l’assenza di industrie in alcune zone, con un inquinamento, di conseguenza pari a zero.

Un’attività sempre al passo con i tempi, ma che continua a mantenere la sua dimensione artigianale e rurale, legata alla natura e al territorio: “Il nostro obiettivo è quello di riportare il cliente in campagna al fine di coinvolgerlo nel processo di piantagione, crescita e raccolto. Oggi come oggi, infatti, il cliente è scettico e molto esigente, per questo è fondamentale instaurare una relazione di fiducia reciproca, “coccolare” il cliente e portarlo nella realtà rurale, mostrandogli come il prodotto sia effettivamente legato al territorio”. Restaurare un “faccia a faccia” tra cliente e agricoltore è anche alla base di una importante novità: a breve verrà inaugurato un punto vendita proprio in azienda attraverso l’apertura di “Mulino pastificio”, che vedrà la produzione di pasta fresca, secca e ripiena.

Ma il fiore all’occhiello dell’azienda è, sicuramente, il pomodoro di Montagano: un prodotto unico, richiestissimo, la cui caratteristica risiede nel processo di coltivazione priva di irrigazione: un pomodoro coltivato ad 800 metri di altezza, coltivato senza acqua, maturato a sole e raccolto a mano. “Adatto a qualsiasi tipo di piatto, il nostro pomodoro è ideale per la passata, ma estremamente versatile proprio per il suo sapore molto delicato. Due anni fa abbiamo ideato e realizzato un nuovo prodotto che abbiamo chiamato “Le Schiacciatelle”, vale a dire il nostro pomodoro di Montagano, schiacciato e privato soltanto dei semi all’interno, lasciando soltanto la buccia; infatti, la maggior concentrazione di licopene si trova proprio nella buccia del pomodoro. La clientela ha risposto molto bene proprio perché rappresenta anche un’ottima alternativa al pomodoro pelato”.

Tante le iniziative e i riconoscimenti di cui l’azienda può vantare, tra i quali il marchio Deco rilasciato dal comune di Montagano: un disciplinare che certifica il metodo e la specie autoctona del pomodoro di Montagano. “Lo scorso anno è stato condotto un esame dall’Università di Metaponto al fine di riconoscere la varietà specifica del pomodoro di Montagano e il prossimo passo sarebbe proprio quello di registrarlo nella Banca dei semi. Nel futuro si potrebbe arrivare anche ad un marchio IGP e DOP, la strada è lunga, ma mai dire mai”.

L’azienda ha stretto anche un’interessante collaborazione con l’Università degli Studi del Molise: “Abbiamo partecipato ad un progetto di cui non conosciamo ancora l’esito perché in corso di studio. Dal momento che, a partire dal 2023, le aziende Bio non vedranno più l’utilizzo del rame per la produzione; per questo motivo, la sfida era quella di usare microrganismi di origine naturale, attraverso l’eliminazione, appunto, del rame. Sul pomodoro abbiamo già avuto qualche riscontro positivo.

Inoltre, “Primo Sole” ha collaborato con Rete Semi Rurali, associazione che promuove e difende l’agro biodiversità: “Noi abbiamo inviato il nostro seme in altre zone d’Italia e altre aziende hanno inviato il loro seme a noi proprio per sperimentare come le varietà attecchiscano a seconda della diversità dei territori. Il risultato negativo ha mostrato, dunque, quando ogni varietà sia indissolubilmente legata al territorio di provenienza, con tutte le sue caratteristiche”. Tra le tante cose, anche una puntata di Geo&Geo, che ha esteso la conoscenza del pomodoro di Montagano in maniera ancora più capillare in tutta Italia.

E non è finita qua: l’azienda è stata artefice di un altro tipo di collaborazione molto particolare: “Abbiamo assecondato le richieste di una nostra cliente, realizzando una bomboniera di cresima originale ed anticonvenzionale: al posto del classico oggettino da utilizzare come soprammobile, abbiamo realizzato un sacchettino con delle lenticchie all’interno”.

Oggi Primo Sole, oltre al mercato interno di vendita al dettaglio, sta espandendo la propria rete oltre i confini regionali e nazionali: “Per noi agricoltori radicati alla nostra terra d’origine, sapere che il nostro prodotto sta girando in Italia e nel mondo è la soddisfazione più grande”.

Per saperne di più: Primo Sole

Gambatesa – I Maitunat’ 1024 683 Molise Eccellenze

Gambatesa – I Maitunat’

L’ultimo dell’anno, in tutto il mondo, è tradizione festeggiare, cantare e ballare; lo stesso accade a Gambatesa, ma in un modo abbastanza diverso rispetto agli altri paesi.

Qui è vivissima l’antica tradizione delle “maitunat’”, stornelli intonati da diversi cantori, accompagnati da gruppi di suonatori, all’indirizzo di persone del luogo, soprattutto quelle più in vista, per raccontarne virtù e, soprattutto, vizi.

La tradizione, risalente ad un periodo incerto ma molto lontano, è giunta fino ai giorni nostri, anche se subendo diverse modifiche; si è passati dalle maitunat’ antiche, cantate fino al periodo della prima guerra mondiale circa, dove si intonavano componimenti precostituiti che il cantore “dedicava” alle diverse persone. Una seconda fase è fino agli anni ’50 del ‘900 con la maitunate semimoderne: sempre testi precostituiti ma testi e musiche leggermente diversi. Ad oggi, invece, le maitunate sono interamente improvvisate ed adattate come un abito cucito su misura alla persona che la riceve per definirne al meglio pregi e difetti.

Con l’introduzione dell’estemporaneità per le nuove maitunat’ non basta più avere una bella voce ma bisogna conoscere dialetto, proverbi, doppi sensi, “modi di dire” e, soprattutto, essere preparati sugli avvenimenti più importanti avvenuti in paese; in più, bisogna realizzarle in quattro versi endecasillabi a rima baciata o alternata con ritornello.

I cantori, durante la tradizione, che inizia la sera del 31 dicembre per finire la sera dell’1 gennaio, godono di una sorta di immunità che gli permette di canzonare i destinatari delle maitunat’, talvolta colpiti in maniera sottile e decisa con frasi e doppi sensi facilmente interpretabili dalla popolazione.

Oltre le canzoni, però, c’è la musica; il gruppo che accompagna utilizza strumenti tradizionali quali bufù, fisarmoniche, organetti e chitarre, altri artigianali come pakktell’, sunaglier’ e struculator’ e, in epoca recente, si sono aggiunte anche trombe ed altri strumenti a fiato.

Insomma, ventiquattr’ore di gioia, festa e allegria per tutti; o quasi, dipende se siete tra chi canta o chi riceve la maitunat’.

Credit foto: turismoinmolise
Ripalimosani – Palio delle Quercigliole 1024 683 Molise Eccellenze

Ripalimosani – Palio delle Quercigliole

Il caldo estivo, un tratturo, un’antica chiesa di campagna, panorami mozzafiato e la polvere che si alza al passaggio di magnifici cavalli cavalcati da abili cavalieri.

11 e 12 agosto è festa grande a Ripalimosani, festa che unisce il paese alla località “Le Quercigliole” dove sorge la Chiesa della Madonna della Neve. Il primo giorno è dedicato alla processione con la statua della Madonna della Neve appunto che viene portata in paese presso la Chiesa Madre; il secondo giorno, invece, il clou: si svolge il “Palio delle Quercigliole”, corsa di cavalli risalente probabilmente al 1765.

Il tracciato di gara non è altro che una parte di circa 2 km del tratturo Lucera-Castel di Sangro, salvo poi abbandonarlo per arrivare al traguardo posizionato pochi metri prima della chiesa. Due sono le batterie di qualificazione, tutte corse nel primo pomeriggio. Alle 18, poi, la finale con il cavallo vincitore che, particolarità, ha il permesso di accedere in chiesa. Qui il fantino vincitore riceve i complimenti della e poi, con alcuni colpi di bacchetta, fa piegare al cavallo le zampe anteriori, come atto di inginocchiarsi dinanzi alla Madonna.

L’evento è davvero molto atteso e sentito dalla popolazione che, solitamente unita, quel giorno torna a dividersi nelle sei contrade (Villaggi, Morgione, Piazza, San Rocco, Santa Lucia e Castello) per contendersi la vittoria.

In serata, poi, continua la festa con musica in piazza ed i tradizionali fuochi d’artificio. Insomma, una due giorni davvero molto partecipata a tal punto che, il 12, in attesa del Palio e tra una batteria e l’altra, si organizzano picnic, grigliate e feste all’aperto nelle aree alberate ai lati del tracciato nei pressi della chiesa.

Credit foto: turismoinmolise
Flo.Car: il panificio che viaggia in italia 1024 1024 Molise Eccellenze

Flo.Car: il panificio che viaggia in italia

Dall’intuizione della giovane coppia “Flo” Emiddio Florio e “Car” Santina Carosone, nel 1990 nasce a Pietracupa (CB) il panificio e biscottificio “Flo.Car”. “Fino al 2003 l’azienda e stata a conduzione familiare con non più di 4 o 5 collaboratori. Adesso l’organico conta ben 20 figure tra panificatori e autisti”.

Una squadra che ogni giorno varca i confini regionali per esportare i sapori del Molise. “Ogni giorno con il nostro pane e la nostra pasticceria secca ci spingiamo fino all’Abruzzo con un totale di 40 punti vendita, toccando, addirittura a Porto Recanati, nelle basse Marche. Invece, per i prodotti a lunga scadenza, ci diramiamo in tutto lo stivale arrivando anche in Sardegna da circa 4 mesi”.

Una scelta quella di rimanere a Pietracupa che rende onore non solo alle radici, ma che risponde anche ad esigenze strettamente pratiche: “Pietracupa è un punto strategico perché si trova a pochi km sia dalla Bifernina che dalla Trignina e permette di raggiungere l’autostrada in modo agevole. Siamo a 20 km da Campobasso, 30 da Isernia e 50 da Vasto”.

Il segreto di tanta strada è sicuramente l’utilizzo di materie prime locali e metodi di lavorazione prettamente artigianali: “Siamo rimasti degli artigiani, nonostante produciamo diversi quintali di pane ogni giorno con una produzione a ciclo continuo h24. La nostra artigianalità risiede soprattutto nell’impasto con una cottura che va da 5 a 5 ore e mezza. Non usiamo, inoltre, celle a ciclo continuo di lievitazione o spezzatrici, ma il processo è completamente artigianale con la lavorazione a mano”.

Un modus operandi che ha permesso a Flo.Car di ricevere anche un riconoscimento per le Eccellenze Italiane.

Per saperne di più: Flo.Car

Apicoltura Trucco: un miele fatto di ambrosia 768 1024 Molise Eccellenze

Apicoltura Trucco: un miele fatto di ambrosia

Aristotele lo definiva “rugiada celeste” che le api raccolgono dai fiori o intercettano negli strati superiori dell’aria, Plinio lo chiamava “saliva delle stelle”. Dario Trucco e sua moglie Sandra hanno fatto del miele una vera e propria dedizione nella loro azienda di famiglia. “L’Apicoltura Trucco è nata a Petrella Tifernina nell’ottobre 2012, quando ci siamo trasferiti dalla Liguria in Molise”. Una sorta di ritorno alle radici, visto che il papà di Sandra è originario proprio di Petrella Tifernina: “La scelta di questo lavoro è il risultato della storia e delle potenzialità che offre il territorio molisano”. Tra l’altro, l’attività di Dario e Sandra si inserisce nella tradizione di apicoltura “petrellese”, della quale ci sono testimonianze e foto di attività apistiche importanti attive nel territorio già agli inizi del 1900.

La missione è quella di praticare apicoltura a 360 gradi, non solo attraverso il miele, ma anche con la produzione di polline, pappa reale e propoli; in particolare, è Sandra ad occuparsi della pappa reale e dell’allevamento delle api regine: “Sandra si dedica molto alla parte pratica, mentre io di più alla parte organizzativa del lavoro e della gestione di tutta l’azienda. Ci compensiamo”. In più, a proposito di pappa reale, l’azienda è socia del consorzio nazionale di tutela e valorizzazione della pappa reale italiana – COPAIT – motivo per cui viene applicato un disciplinare di produzione per la certificazione di qualità della pappa reale. Da quest’anno, inoltre, c’è un nuovo arrivato: l’Idromiele, una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione del miele.

Dal 2016 l’azienda di Dario e Sandra è nel circuito del Prodotto Topico che valorizza i prodotti tipici e le preparazioni tradizionali dei comuni aderenti al progetto e, nel 2020, l’azienda ha ricevuto la certificazione Biologica che attesta la qualità dei mieli prodotti; Dario, inoltre, è presidente di un’associazione molisana di apicoltori.

La voglia di far conoscere l’affascinante mondo degli alveari ha portato i titolari ad affiancare anche l’attività didattica delle scuole attraverso lo svolgimento di laboratori: il comune di Petrella, infatti, ha affidato all’azienda la gestione di un ex rifugio forestale, dove Dario e Sandra possono spiegare ai bambini il misterioso mondo delle api e la loro grande importanza, spesso sottovalutata, per l’ambiente: “Il lavoro con le api, a contatto con loa natura, ci ha ridonato consapevolezza dei cicli stagionali legati allo scorrere del tempo e dell’importanza delle api all’interno del nostro ecosistema ambientale”.

Un fiore all’occhiello dell’azienda tanto apprezzato dai clienti è il miele di Sulla, miele tipico molisano, oltre, naturalmente, ai classici miele Millefiori, miele Girasole, miele di Coriandolo (quest’ultimo molto apprezzato nelle zone del Lazio) e, per i palati più particolari, il pregiato miele di Castagno.

“La nostra speranza è quella di mantenere l’apicoltura come attività principale”: portare avanti un mestiere così tradizionale e delicato come quello dell’apicoltore che si sposa e non si sposa con l’avvento delle nuove tecnologie è sicuramente una delle sfide che l’azienda si impegna a portare avanti, attraverso studio e aggiornamento continuo. “L’apicoltore deve saper comprendere le api, quasi ascoltarle, e intervenire per limitare i danni il più possibile”. Insomma, una vera e propria cura instancabile di un insetto tanto misterioso, quanto importante, produttore di un alimento prezioso ed imprescindibile per la catena alimentare.

Per saperne di più: Apicoltura Trucco

Montaquila – Sagra della Frittata 1024 802 Molise Eccellenze

Montaquila – Sagra della Frittata

La valle del Volturno – il fiume più lungo del sud Italia n.d.r – è ricchissima di storia, natura e anche dal punto di vista della gastronomia. Uno dei piatti tipici è la frittata. All’apparenza semplice, tutti ci siamo cimentati almeno una volta nella sua preparazione. In quest’angolo di paradiso, però, ha raggiunto livelli di eccellenza.

Tipica del periodo pasquale viene comunque preparata durante tutto l’anno, con una particolarità però: “sotto le cento uova non chiamatela frittata” si dice in zona. Ebbene sì, un mega frittatone pronto a sfamare intere famiglie.

Il centro però che l’ha portata ad un livello nettamente superiore è Montaquila; posto su un’altura a dominio proprio del fiume, insieme alla frazione di Roccaravindola cela piccoli gioielli, dai resti del castello al primo affresco mai realizzato ritraente uno zampognaro. Tra le tradizioni, invece, menzione d’onore è per la frittata, anzi, la sagra della frittata.

Tale manifestazione, che si ripete con cadenza annuale in primavera, oltre al folklore, la musica ed eventi collaterali mette al centro proprio la frittata…e che frittata!

Ogni anno se ne realizza una più grande, con più uova. Al momento il record è di 1651 realizzata nel 2019. Poi due anni di stop causa pandemia e nel 2022 si torna più forti che mai con una preparazione da ben 1782 uova (se 1651 non vi fossero bastate). Un numero impressionante ma anche simbolico: nel 1782 infatti un avvenimento: gli abitanti ricostruirono, con il proprio lavoro, il campanile della chiesa di Santa Maria Assunta, elemento poi diventato caratterizzante di tutto l’abitato.

Una sagra solo di nome, come da motto del 2022; la frittata di Montaquila negli anni ha infatti riscosso notevoli successi e attirato l’attenzione da varie parti fino alla codifica dall’Accademia Italiana della Cucina e la sua registrazione con il marchio De.Co avvenuta il 25 giugno 2019.

Credit foto: turismoinmolise
Agnone – La ‘Ndocciata 1024 683 Molise Eccellenze

Agnone – La ‘Ndocciata

Nel verde incontaminato dei boschi dell’alto Molise sorge Agnone, paese più grande di questa zona e tra i più rilevanti dell’intera Regione. Sorto su una collina domina la vallata che lo divide dal vicino Abruzzo e che permette di ammirare panorami incantevoli.

Ricco di chiese ed opere d’arte ha la caratteristica di avere un quartiere cosiddetto “veneziano” in quanto, nell’XI secolo, il condottiero Landolfo Borrello tornò in paese, dopo aver prestato servizio per la Serenissima, portando con sé diverse famiglie che qui resero il quartiere simile alle strade di Venezia oltre a dar il via alla lavorazione dell’oro, del rame e del ferro.

Numerose sono dunque le eccellenze del comune ma una spicca sulle altre: è la ‘Ndocciata, il più grande rito del fuoco al mondo. Risalente pare addirittura ai Sanniti, rievoca gli abitanti delle contrade che la notte di Natale salivano in paese per assistere alla messa di mezzanotte e che, per illuminare il percorso, utilizzavano le “’ndocce”, ovvero torce realizzate con legno di abete e fasci di ginestre.

Immaginate le campagne “tingersi” di rosso, un fiume di fuoco spinto dalla sola fede. E questo fiume continua tutt’oggi. Alla tradizionale sfilata del 24 dicembre se ne è aggiunta una anche per i turisti, la sera dell’8 dicembre affinché più persone possano prendervi parte.

La processione parte con i bambini che portato delle piccole n’docce fino ad arrivare all’ultima composta anche da più di venti; un peso considerevole, ma che per fede e tradizione si porta con gioia ed orgoglio. Al termine tutte le ‘ndocce vengono ammucchiate nel grande e caloroso “falò della fratellanza”.

Il calore, il crepitìo, la commozione e la passione riempiono il cuore e non possono lasciare indifferenti; soprattutto se, per i più coraggiosi, ci si riporta a casa anche tanto fumo e qualche abito sbruciacchiato.

Credit foto: turismoinmolise
COLLE TINTO: UN VINO TRA PASSIONE E TRADIZIONE FAMILIARE 1024 683 Molise Eccellenze

COLLE TINTO: UN VINO TRA PASSIONE E TRADIZIONE FAMILIARE

Sulle verdi colline di Castropignano, nel 2017, nasce l’azienda vitivinicola “Colle Tinto” con un unico scopo: quello di produrre esclusivamente la Tintilia, vino autoctono del Molise. “In realtà, la storia di Colle Tinto affonda le radici in una storia familiare, cominciata agli inizi del Novecento, fatta di lavoro e passione per la produzione di uva e vino di qualità, rispettando ambiente e territorio e affiancando sistemi di produzione tradizionali alle tecnologie moderne”. La missione dell’azienda è stata, fin da principio, quella di recuperare un’antica coltura tradizionale, che in passato era stata abbandonata per essere sostituita da vitigni di minore pregio, ma maggiore resa.

Una produzione che ben si sposa con la zona in cui nasce l’azienda, poiché si tratta di un’area particolarmente vocata alla produzione del vino Tintilia. “La nostra visione è quella di declinare la qualità del vino secondo l’esperienza contadina acquisita negli anni e in accordo con le più recenti tecnologie e studi sulla viticoltura”.

Naturalmente, il nome dell’azienda è un richiamo originalissimo al nome del prodotto Tintilia, nonché alla sua collocazione territoriale.

Il segreto della bontà e dell’alta qualità risiede in un attento e processo produttivo altamente qualificato: in particolare, “l’attenta potatura, la scelta delle gemme, il giusto distanziamento tra i grappoli verdi e il diradamento delle foglie permettono di ottenere uve con una perfetta maturazione, raccolte a mano solo dopo un accurato monitoraggio del grado zuccherino”. Ovviamente, il Vino rosso doc è ottenuto esclusivamente da uve Tintilia.

La speranza di quest’azienda, dalle antiche radici, ma ancora molto giovane, è quella di continuare a crescere: “Ci piacerebbe affermarci come una delle attività più importanti a livello regionale per la produzione di vini di qualità. Inoltre, ci auguriamo di riuscire ad organizzare in futuro eventi promozionali, come ad esempio tour guidati per clienti con immancabile degustazione del prodotto”.

Un’azienda che nasce, dunque, dalla passione e dalla tradizione familiare, con l’instancabile volontà di puntare sempre più al massimo.

Per saperne di più: Il Colle Tinto

I Fucilieri di San Giuliano del Sannio 831 1024 Molise Eccellenze

I Fucilieri di San Giuliano del Sannio

L’odore della polvere da sparo si propaga nell’aria, e diventa più intenso man mano che i Fucilieri di San Nicola avanzano verso la sacra statua per proteggerla. Questa è la scena che, ogni 9 maggio, si ripete a San Giuliano del Sannio (CB), in occasione della festa patronale in onore di San Nicola.

La Storia

La leggenda racconta che la Statua di San Nicola si trova a San Giuliano perché i buoi che la trainavano in direzione Bari, quando arrivarono nel paese molisano, si fermarono e non vollero più rimettersi in cammino. Ciò fu interpretato dalla popolazione del luogo come un messaggio divino: il Santo aveva deciso di restare in quella terra. A questo punto, la leggenda intraprende due strade: la prima narra che, in segno di festa per quanto accaduto, vennero fatti esplodere dei colpi di fucile; la seconda, racconta che i colpi di fucile furono necessari contro chi voleva far continuare il cammino della Statua. Nel tempo, il numero dei Fucilieri è aumentato sempre più fino a quando nel 1995 è nata l’Associazione “I Fucilieri di San Nicola”, al fine di regolamentare l’uso delle armi. Attualmente, l’Associazione conta circa 60 Fucilieri attivi di diverse età e provenienze. Sono diversi, infatti, i casi di sangiulianesi emigrati che, in occasione della festa, tornano per offrire “protezione al Santo”.

Credit foto: Lollo De Gregorio
Caseificio Monforte: a tavola con gli antichi sapori 896 1024 Molise Eccellenze

Caseificio Monforte: a tavola con gli antichi sapori

“La genuinità degli antichi sapori al centro della città”. È questo uno degli obiettivi dell’Antico Caseificio Monforte, fondato nel 1941 da Libero Gianfagna.

“Alla nascita – racconta Giuseppe Carlo Gianfagna- il Caseificio era situato in Via Firenze a Campobasso. Poi, nel 1971, i miei nonni, Giuseppe e Filomena, decisero di spostarsi in Via Monforte dove ci troviamo ancora oggi. Dopo la gestione di mio padre e mio zio, Libero e Giancarlo, l’attività è passata a me e mia sorella Giuliana”.

Una storia lunga che, sicuramente, deve gran parte del suo successo all’impegno volto a mantenere negli anni una lavorazione completamente artigianale.

“Noi utilizziamo esclusivamente latte molisano, lavorato in modo completamente artigianale come facevano i nostri bisnonni 80 anni fa. In questo modo, riusciamo a garantire ogni giorno prodotti genuini e freschi di giornata”.

È così che il Caseificio Monforte ha conquistato sempre più palati, diventando una tradizione di famiglia anche tra i suoi clienti.

“Nel corso del tempo si sono aggiunti nuovi clienti come, per esempio, molti studenti fuorisede. Altri, invece, ci scelgono da diverse generazioni. Mi torna in mente una signora che nel periodo pasquale è venuta in negozio perché nella ricetta della pastiera lasciata da sua madre era indicato che veniva ad acquistare la ricotta da noi”.

Ad ampliare la clientela sicuramente ha contribuito anche la capacità del Caseificio di rimanere al passo con le nuove esigenze dei clienti.

“Da qualche tempo, siamo attivi su Glovo oppure raccogliamo gli ordini dai nostri canali social per poi spedirli agli interessati”.

Dunque, una costante attenzione alla qualità e ai cambiamenti del tempo che cattura perfino i Diavoli dei Misteri.

“Dal 1971, in occasione del Corpus Domini, il Mistero di Sant’Antonio Abate si ferma davanti al nostro negozio per ricevere in omaggio un Caciocavallo. Questo ci lega molto alla tradizione dei Misteri”.

E, per il Caseificio Monforte, dal Diavolo all’acqua santa il passo è breve.

“Quando è venuto Papa Francesco a Campobasso, ci hanno chiesto di preparare dei prodotti per lui. È stata per noi una grande emozione e soddisfazione, così come quando abbiamo ricevuto il Marchio Italiano di Garanzia. In negozio, ogni tanto vengono a trovarci anche alcuni artisti famosi come Edoardo Siravo. Un’altra cosa che ci rende molto fieri è quando delle attività ci scelgono come rifornitori, preferendo per i clienti i nostri prodotti”.

A volte, prodotti di un’Eccellenza molisana che vengono dati a un’altra Eccellenza molisana come nel caso del Ristorante Monticelli Saperi e Sapori.

Per saperne di più: Caseificio Monforte