Immerso nelle terre incontaminate del Molise, tra il verde dei boschi e i prati del Monte Cesima, il villaggio rurale “Le Sette Querce” ne racchiude “lo spirito riservato, autentico e ospitale”. In passato, il palcoscenico naturale dove oggi sorge la struttura era teatro delle gesta e della vita quotidiana degli antichi sanniti, nonché delle grandi feste e rituali dei raccolti che segnavano l’alternarsi delle stagioni. Oggi, le radici di questo tempo nemmeno troppo remoto, si mantengono ancora intatte attraverso le tracce di borghi fortificati, millenarie strutture e cinte murarie che si snodano lungo i suggestivi sentieri; tra gli edifici del piccolo villaggio di Monte Cesima, si celano anche le ceneri di Agostino Martone, noto bandito, il cui rifugio si trovava all’interno di un edifici che oggi forma due confortevoli camere e che conserva Masseria Brigante. E, poi, la cappella dedicata a San Benedetto, altro punto di sutura con il passato tradizionale: un piccolo gioiellino ornato di affreschi e punto di preghiera e raccoglimento.
Gli antichi edifici, pagliai, masserie e case rurali sono stati restaurati seguendo una linea di profondo rispetto per l’arte e la storia, attraverso una sorta di “filosofia del recupero” che conservasse e riutilizzasse i materiali originari: pietra calcarea, legno di querce e castagni, laterizio. Il tutto, per offrire un soggiorno elegante e accogliente all’insegna del relax e dei più alti confort.
“Il nostro non è un semplice villaggio rurale. Il nostro è uno spazio dalle mille opportunità. Relax, svago, comfort. Un’immersione nel benessere per corpo, mente e spirito”. È questa la mission dell’architetto Rocco Peluso, proprietario della struttura ricettiva. Un’esperienza totalizzante, da vivere a 360 gradi, attraverso i suoi innumerevoli servizi: le camere, concepite come piccole dimore indipendenti, restaurate con sapienza e poste lungo i sentieri ombreggiati; ben quattro sale per la ristorazione, ognuna con una propria caratteristica, fino alla più intima e suggestiva “sala del brigante”, dove la protagonista indiscussa è una cucina che unisce tradizione e innovazione: “I nostri piatti si propongono non come semplici degustazioni, ma come vere e proprie escursioni nel gusto e nella cultura gastronomica molisana”. E, poi, spazio al relax e al piacere dei sensi, con la piscina dalla forma ad asinello circondata dal verde della natura selvaggia: una forma che vuole omaggiare il docile, raro e storico animale che è anche simbolo di tutto il villaggio.
Ma non è finita qua: l’estesa area del villaggio che copre oltre 64 ettari, mette a disposizione degli ospiti numerosissime aree completamente green, dove poter svolgere qualsivoglia attività all’aperto, dal picnic, alle passeggiate; e, ancora, una struttura adibita ad eremitaggio, adatta ad ospitare quattro ospiti, “dove l’incanto della natura viene percepito con maggiore vigore”: i letti in paglia e la mancanza di corrente elettrica e ogni altra tecnologia permettono di staccare, letteralmente, la spina.
Relax, ma anche piacevole laboriosità: il villaggio propone dei laboratori di “Fattoria didattica” e visite alle stalle attraverso cui rivivere, in piena continuità con il passato, i mestieri legati all’allevamento e alla produzione casearia.
Un vero e proprio microcosmo, dunque, dove fermare il tempo e immaginarsi in una sorta di “feudo dei nostri giorni”, in cui passato e presente si avvolgono a formare un’unica e indissolubile matassa.